Il Samaritano
Chi sono i poveri
Nella Lettera Pastorale 2007-2008 Benedetti Benediciamo l’Arcivescovo di Siracusa Mons. Giuseppe Costanzo ci aiuta a comprendere chi sono i poveri:
“Cristo nel povero” - “Sono tanti, i poveri. Troppi. La loro povertà ha volti e nomi diversi:
da quella materiale a quella spirituale. Dalla mancanza di pane, vestito, casa, lavoro, salute, alla mancanza di amore, di certezze, di senso, di ideali e di valori.
Alcuni li incontriamo facilmente ovunque, altri – forse quelli più bisognosi – non li conosciamo neppure: hanno troppo pudore per lasciarsi riconoscere, si vergognano a dichiarare la loro indigenza e a chiedere aiuto.
C’è poi una terza tipologia di poveri: quelli relegati nella loro solitudine a motivo dell’età,
della malattia, della necessaria dipendenza da altri. Sono quelli che possono dire col Salmista:
“Sono colpito tutto il giorno e la mia pena si rinnova ogni mattina” (Sal. 73,14)…(omissis)…
Fratelli e Sorelle, il povero, con le sue necessità, ci interpella e, anche tacitamente, chiede il nostro impegno.
“Dinanzi alle terribili sfide della povertà di tanta parte dell’umanità, l’indifferenza e la chiusura nel proprio egoismo si pongono in un contrasto intollerante con lo “sguardo di Cristo”.
Chiediamo al Signore la compassione del Samaritano. Egli è capace di amare come Dio ama, è mosso dalla stessa tenerezza di Gesù e si fa prossimo del moribondo, senza neppure chiedersi se è un amico o un nemico, un connazionale o uno straniero. Sa che ha bisogno di lui, accoglie il suo silenzioso appello e… si prende cura di lui.
È il miracolo dell’amore, che può cambiare la società, che può umanizzare il mondo, che può purificarlo radicalmente, “perché la Carità copre una moltitudine di peccati” (1 Pt. 4,8).”